Continuiamo a parlare di violino. 10 anni dopo Desire di Dylan che si apriva in modo epico con Scarlet Rivera su Hurricane esce un altro disco che fa sicuramente parte della mia top ten di sempre: Fisherman’s Blues dei Waterboys. Due accordi di chitarra acustica, un’apertura di mandolino elettrico e poi l’entrata a gamba tesa di Steve Wickham col suo violino. Una nota lunga che ti prende per mano e ti porta in un’altra dimensione. Poi entra la voce magica di Mike Scott. Finisce la strofa ed ecco il riff di violino di Wickham che è già nella storia. E sempre su quel disco ci sono gli oltre 7 minuti di Sweet Thing di Van Morrison. Una versione pazzesca, anche grazie al suono di quel violino, antico e moderno. Ci sono le radici, il fascino, la spiritualità e il calore dell’Irlanda ma c’è anche una dimensione straordinariamente rock. Prima di unirsi ai Waterboys Steve Wickam ha suonato con Sinead O’Connor e con gli U2 per il disco War che lo vede protagonista in uno dei brani più potenti e immortali della storia: Sunday Bloody Sunday.
Mike Scott ascolta per la prima volta Steve Wickam proprio grazie a Sinead O’Connor e lo invita a partecipare alla session di Fisherman’s Blues, una delle pagine più romantiche della storia.
Un’incredibile ensemble di musicisti così tanto impegnati a divertirsi e fare musica da staccare il telefono anche alla casa discografica che li avrebbe lanciati come la più importante rock band britannica del momento. Non risposero a quella chiamata, erano troppo occupati a suonare.
Ogni giorno c’era qualche nuovo musicista che si univa alla session. Qualche anno fa è stato pubblicato un cofanetto di 7 cd di quelle registrazioni, con oltre 120 canzoni!
Ho contattato Steve Wickham grazie al mio amico James Maddock. A metà anni novanta i Waterboys fecero un’audizione perché cercavano un chitarrista solista. Si presentò James e fu preso immediatamente, e quando Mike Scott si accorse che non era solo un chitarrista ma soprattutto un cantautore lo incoraggiò a investire sulla sua carriera solista. “James, non voglio avere un talento come te sulla mia coscienza. Sono sicuro che ci rivedremo”.
James Maddock ascolta le parole di Mike Scott e fonda i Wood, firmando per la Sony. La band ha un discreto successo e alcune canzoni del disco entrano nella colonna sonora del film Serendipity e della serie Dawson’s Creek. Poi James perde la testa per una donna, la segue a New York, finisce l’amore, ma lui resta lì e sparisce da tutti i radar. Fino al 2010 quando pubblica Sunrise on Avenue C. L’eco di quel disco arriva fino a Mike Scott che si innamora delle sue canzoni e lo raggiunge a New York, per comporre insieme nuovo materiale per i Waterboys. In rete si trova traccia di quei giorni newyorkesi di James con Mike e Steve e c’è una una bellissima versione di Fisherman’s Blues dal Rockwood Music Hall.
È un onore immenso e una grande gioia avere il violino di Steve Wickam su Where the Wild Horses Run.