Nella puntata precedente vi ho accennato dell’ultimo disco di Bocephus King, “The Infinite & The Autogrill VOL 1”, che abbiamo registrato in Italia nel dicembre del 2019. Avevo messo un annuncio per cercare una casa in campagna, isolata, dove poter registrare il disco. Tra le prime persone a rispondere ci fu Matteo Tovaglieri. “Buongiorno, se volete venire a vedere il mio studio, non sono in campagna ma c’è una bella mansarda in legno e molto spazio. Potrebbe piacervi”. Ci innamorammo subito del The Shelter Recording Studio di Meda e Matteo si rivelò un partner perfetto per supportare e tradurre velocemente le idee musicali di Bocephus King. Seguì una super session, in pochi giorni realizzammo il disco che venne pubblicato il febbraio successivo. Purtroppo il tour fu interrotto sul più bello dal Covid 19, dopo un’apparizione alla trasmissione di Luca Barbarossa sulla RAI. Il tempo di registrare, per gioco, un’ultima canzone da Matteo, “She Moves On” di Paul Simon, perché Bocephus King non vedeva l’ora di ritornare in quello studio e con quei musicisti, che poi sono i Borderlobo. Max, Angie, Alex, Raffaele e un altro personaggio sorprendente di cui non vi ho ancora parlato: Claudia Buzzetti. Claudia fu l’ultima a venire in studio e cantò dalla mattina alla sera, ininterrottamente, su tutti i brani del disco. Non erano solo dei cori, in alcune canzoni la sua voce era sullo stesso piano di quella principale, in altre ha orchestrato fino a sei, sette armonizzazioni contemporaneamente. Ci eravamo già accorti del talento di Claudia durante le sue apparizioni al Townes Van Zandt Festival. Una voce angelica, antica e con modulazioni alla Emmylou Harris che mandavano in visibilio noi appassionati del genere. Se ne accorsero subito Jono Manson e Jaime Michaels che cominciarono a coinvolgerla per registrazioni a distanza. Non passò inosservata a Paolo Ercoli che iniziò con Claudia un progetto live. Chirs Buhalis la invitò a suonare in America. C’era anche Bocephus al Festival, che dopo averla sentita cantare in camerino la trascinò sul palco con lui per cantare “If I Needed You”. Poi la portò in tour, fino a Barcellona, e infine in studio da Matteo a cantare tutte le canzoni del disco. Mi accorsi anche io ovviamente di quanto fosse brava Claudia, e così è l’unica voce femminile su “Andrea Parodi Zabala”. Pur essendo giovanissima Claudia Buzzetti ha già fatto tante esperienze nel jazz, nella canzone d’autore, nel folk, nel rock e sta per debuttare col suo primo EP. Per mio figlio Woody Claudia Buzzetti è Hermione Granger e non è un caso che tra le eccellenze del suo curriculum ci sia il tour “Harry Potter-Film concert series” con l’Orchestra Italiana del Cinema, con cui si è esibita agli Arcimboldi di Milano e al Teatro MGM di Macau in Cina.
Il The Shelter Recording Studio è diventato una seconda casa per tutti noi Borderlobo e per Bocephus King, e con Matteo Tovaglieri è nata subito una forte intesa. Durante il primo lockdown ci siamo inventati una web radio riuscendo a continuare a lavorare e mantenendo i contatti con i musicisti, vicini e lontani. Perché questa pandemia ci ha tolto tantissimo ma ci siamo accorti che le distanze potevano essere azzerate. Il paese accanto diventava lontanissimo, irraggiungibile, ma ribaltando il concetto Austin e Nashville erano di nuovo i miei confini. Questo forse ha in parte fatto scattare la molla di finire finalmente il disco che avevo cominciato 7 anni fa in Texas. Ci sono stati degli episodi in passato in cui ci ero andato vicino, ma poi venivo sempre risucchiato da mille altri impegni. Nel 2015 avevo riaperto il progetto all’Edac Studio di Davide Lasala dove registrammo David Immerglück dei Counting Crows e probabilmente avrei registrato al Downotown Studio di Pavia del mio amico Guido Tronconi se fosse stato più vicino. E invece quelle canzoni sono rimaste chiuse nel cassetto per tutti questi anni, un po’ come il vino che viene affinato in botte. Credo che siano arrivate a maturazione al momento giusto e che Matteo sia riuscito a valorizzare tutta la magia. La ciliegina sulla torta finale è il mastering che è stato fatto al YesMaster Studio di Nashville da James DeMain. Molti dei miei dischi preferiti da John Hiatt a Guy Clark, da Todd Snider a Mary Gauthier sono passati di lì.